Dl Crescita: Bora, serve maggiore concertazione con le Regioni e c’è forte preoccupazione per il futuro del sistema creditizio sul territorio (CONFIDI)

giovedì 9 maggio 2019


Roma, 9 maggio 2019 (comunicato stampa) Una preoccupazione di fondo sul metodo e un giudizio fatto di luci ed ombre sul Dl Crescita. Questa in sintesi la posizione espressa nel corso di un’Audizione parlamentare presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, da Manuela Bora, Coordinatrice della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e Assessore della Regione Marche.

“Occorre che i principali temi del Dl Crescita siano oggetto di un confronto Regioni-Governo nella prevista sede stabile di concertazione che, invece, per il momento non è stata mai convocata”, questa la preoccupazione sul metodo seguito finora dall’Esecutivo, rispetto alla quale Manuela Bora ha chiesto anche un’attenzione particolare da parte del Parlamento.

“Un allarme va lanciato, invece, per quello che riguarda il futuro del sistema creditizio territoriale, CONFIDI. La prevista abrogazione di un comma di una norma prevista da uno dei decreti Bassanini (lettera r), comma 1, art. 18 d.lgs. 112/1998), paralizzerebbe il funzionamento del Fondo Centrale di Garanzia, impedendo un effetto leva rilevante rispetto allo strumento nazionale. Le norme inserite del DL crescita non tengono conto della complessità territoriale e delle diversità dei distretti locali di impresa locali a cui fa fronte l’organizzazione dei CONFIDI in un’ottica di sussidiarietà e prossimità. Per questo – ha aggiunto Manuela Bora - chiediamo al Parlamento di porre rimedio per evitare di togliere autonomia all’azione regionale svolta a supporto delle imprese del territorio”.

“É poi sicuramente positivo che si intenda rivedere il sistema degli incentivi alle imprese previsti dalla legge 181 del 1989, come per altro più volte richiesto dalla Regioni. Ma è fondamentale – ha spiegato l’Assessore della Regione Marche – un coinvolgimento forte, nella stesura dei decreti attuativi, delle Regioni che non sono semplici stakeholder ma istituzioni impegnate su questi temi con il proprio personale e le proprie risorse e che dovrebbero rappresentare le antenne e lo strumento operativo per conoscere criticità e individuare rimedi sui loro territori”.

“In ogni caso – ha aggiunto Manuela Bora dopo l’audizione – la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha poi deciso che sia il testo del Decreto Sblocca-cantieri, sia quello del Decreto crescita siano esaminati dalla Conferenza Stato-Regioni”

Foto della Coordinatrice Manuela Bora

Dal canale YouTube “Regioni.it” l’intervista alla Coordinatrice Manuela Bora.

 

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